Intervista di Sigmund Blog a Roberta D’Orsi

L’intervista a cura dello staff di Sigmund Blog a Roberta D’Orsi, responsabile della sezione musica del Road Art Fest.

Ciao Roberta, come nasce questa sezione live music nel contesto del Road Art Fest e come valuti l’innesto dei Mardi Gras nel programma?
Ciao e grazie per le domande. La sezione music nasce dall’esigenza di apportare un ulteriore tocco artistico ad una manifestazione che fa dell’arte in genere, il suo fulcro. La musica è, a mio parere, il canale più immediato col quale arrivare al cuore ed alla mente della gente, grazie all’approccio dinamico che essa ha. La decisione più naturale per cui, è stata quella di proporre uno spettacolo live, la cui scelta è caduta sui Mardi Gras, una band dell’underground romano che, per le sonorità proposte, ritengo adatta nel contesto del festival. Si parla di Nord Europa in questa prima edizione, ed i Mardi Gras offrendoci melodie rock la cui ispirazione è data da cantautori e musicisti, tra gli altri, inglesi ed irlandesi, trovano una giusta e consona collocazione. Oltre l’aspetto prettamente musicale, i Mardi Gras nelle proprie canzoni affrontano temi sociali, dalle cui liriche traspare chiaro il messaggio sociale che vogliono sottolineare, come gli ultimi singoli in cui si parla di pena di morte e diversità. In un certo senso questo si lega anche al discorso delle periferie, i cui margini delle strade sono anche la metafora di vite vissute ai margini da persone disadattate, dagli immigrati e dai così detti “diversi”. Insomma credo che i Mardi Gras siano per il Road Art Fest una valida e pregevole scelta ed auspico che i presenti alla loro esibizione del 26 settembre, possano apprezzarne il talento artistico e non solo.

Sappiamo che saranno proiettati anche due documentari inerenti la musica, cosa pensi del cinema legato alle melodie?
Da amante della musica ne apprezzo sicuramente le colonne sonore, li dove le canzoni sono il giusto accento per enfatizzare una scena o un dialogo. Che siano documentari, come nel caso dei Sigur Ros o musical o semplicemente lungometraggi e cortometraggi, la presenza delle musiche che catturano l’attenzione, è per me fonte di emozione. In un festival la cui prerogativa è il viaggio, il cinema legato alle musiche, trova ampia scelta e di conseguenza spazio. In una futura edizione in cui si parlerà dell’America del Nord ad esempio, proporrei per la rassegna cinematografica il film I Guerrieri della Notte di Walter Hill, la cui colonna sonora è un vero e proprio cult. In questo caso la scelta è caduta sui documentari di uno dei gruppi più famosi ed interessanti dell’Islanda, le cui immagini e melodie sono poesia messa su pellicola.

Come procede l’organizzazione e credi ci saranno altre sorprese nella stesura finale del calendario, sei in contatto con altri musicisti?
L’organizzazione procede benissimo, le soddisfazioni arrivano e sono più di quelle che avevamo previsto, partendo con questo progetto. Le adesioni ed il supporto da parte di artisti e partnership ci hanno gratificato ed onorato. Avendo a disposizione un budget limitato, ciò non ci ha consentito per la prima edizione di “contattare” grandi esponenti delle arti, ma il consenso e la partecipazione di chi si presterà a collaborare con noi, ad un costo pressoché irrisorio, ci ha davvero riempito il cuore e questo a dimostrazione che non tutti cercano l’esibizione per la gloria, ma che progetti per regalare arte e cultura, è un’ideologia ancora oggi molto importante.
Per ora la scaletta è completa, ma siamo sempre aperti ad accettare la proposta di nuovi artisti, per cui la mia mail a chi volesse contattarmi per darci la sua collaborazione, è disponibile e si può trovare nella sezione staff del sito del Road Art Fest.
Grazie per avermi coinvolta in quest’intervista, colgo l’occasione per invitare al nostro festival, che partirà il 5 settembre a Pitigliano, chiunque ami respirare l’arte in tutti i suoi aspetti.

roberta